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Vendere diamanti usati contro la crisi economica

vendere diamanti usati

Vendere diamanti usati è una soluzione intelligente per contrastare la crisi economica?

Sicuramente, un gioiello d’oro arricchito di pietre preziose possiede un certo valore, indipendentemente dalle fluttuazioni del mercato.

Tuttavia, non sempre il ritorno economico corrisponde alle cifre investite per l’acquisto: il rischio dietro l’angolo è quello di guadagnare meno di quanto è stato speso.

Ecco, quindi, come trarre il meglio dalla compravendita diamanti usati.

 

Gioielli con diamanti, la verità riguardo i margini di guadagno

È doveroso partire da una premessa: ad eccezione dell’oro, nessun prezioso è da considerare un investimento in senso stretto, ossia in grado di maturare interessi (fissi o variabili) nel corso del tempo.

Pertanto, i diamanti e le altre gemme rientrano tra i beni di consumo, quindi soggetti ad aliquota IVA pari al 22%.

Un altro equivoco da chiarire riguarda la definizione di bene rifugio: si tratta di oggetti che mantengono una quotazione medio-alta sul mercato in ragione del loro intrinseco valore, anche in caso di inflazione e ribassi.

Tale etichetta ben si addice alle pietre preziose, ma non per questo incrementano il capitale in automatico.

 

Banche e vendita di diamanti, quanto conviene?

Anche se alcuni istituti di credito propongono l’acquisto di pietre preziose ai clienti più facoltosi (i cosiddetti diamanti da investimento), affidarsi a questo genere di società non è la scelta più intelligente per ottenere profitti soddisfacenti.

Per vendere diamanti usati e nuovi, infatti, occorre possedere una licenza di pubblica sicurezza finalizzata all’esercizio della compravendita in preziosi, che gli operatori del settore sono tenuti ad avere.

Le banche superano tale ostacolo proponendosi come mediatori tra gli acquirenti e le aziende, dopo aver preso accordi sui margini di guadagno.

Tuttavia, rimane un problema non da poco: non appartenendo al settore, gli operatori finanziari non sono nelle condizioni di fornire perizie e valutazioni accurate in tempo reale, poiché non possiedono competenze specifiche in gemmologia.

Il rischio di pagare di più (o di ottenere meno) del dovuto è, quindi, un’eventualità da non trascurare.

Chi ha delle gemme o un gioiello tenuto da troppo tempo in cassaforte, può seguire un’altra strada: prendere contatti con un esperto, presso un Compro diamanti Roma, come ad esempio IGR Diamanti Roma.

Molti centri fanno analisi e valutazione gratuite, oltre a provvedere al pagamento immediato del corrispettivo, previa presentazione di un documento d’identità.

 

Compro diamanti a Roma, i fattori da cui dipendono le valutazioni

Nel caso di vendere diamanti usati, esistono dei listini di riferimento, a pagamento e a uso esclusivo degli addetti ai lavori.

Il più famoso è il Rapaport Diamond Report, contenente aggiornamenti periodici sulle quotazioni delle pietre tagliate o allo stato grezzo.

Per dare ai clienti una valutazione realistica, i dati ufficiali vanno integrati con grafici e tabelle sui trend periodici, come quelli del Diamond Index.

In ogni caso, i criteri per uno screening orientativo si basano sulle 4 C:

• colour (spettro cromatico)
• cut (taglio)
• clarity (grado di purezza)
• carat (peso in carati).

Altre peculiarità, di cui gli esperti tengono conto, sono la fluorescenza e la presenza di un attestato gemmologico, elementi di un certo peso in vista di una compravendita.

Il miglior compro diamanti attualmente in attività farà un’analisi di tutti i parametri appena descritti e offrirà una congrua stima anche in caso di diamanti rotti o non certificati.

 

Diamanti piccoli, qual è la loro quotazione?

Le pietre di caratura inferiore a 0.025 si trovano, generalmente, incastonate nei gioielli (anelli e bracciali in primis).

In tale ipotesi, conviene farle estrarre da un orafo o da un gemmologo e utilizzarle per la realizzazione di un nuovo gioiello; in caso contrario, verranno valutate al prezzo dell’oro, in base alla quotazione del momento.

 

Vendere diamanti usati conviene?

La risposta conclusiva è: dipende dai punti di vista. Se volete fare un investimento e avere un ritorno cospicuo nell’arco di pochi anni, vendere diamanti usati non è certo la via migliore per trarre dei profitti.

In questo caso, è preferibile puntare sull’acquisto dell’oro o su altri tipi di beni.

Se lo scopo della valutazione è, invece, ottenere liquidità per far fronte a un’emergenza o a un periodo di ristrettezze economiche, allora le gemme rappresentano una valida ancora di salvezza.

Lo stesso dicasi per i gioielli ricevuti come cadeaux, soprattutto quelli mai indossati o regalati da persone con cui non si hanno più contatti.

Per ricevere una quotazione in linea con l’andamento del mercato ed evitare svalutazioni, vi invitiamo a rivolgervi a un professionista: il miglior compro diamanti in circolazione effettua analisi e valutazioni gratuite, senza impegno e nel pieno rispetto dei requisiti di legge.